L'aumento diffuso di ansia e stress: quando il corpo non si sente più al sicuro
- leonardo marongiu

- 17 ott
- Tempo di lettura: 2 min

Negli ultimi anni, sempre più persone parlano di ansia, stanchezza mentale e una sensazione costante di tensione di fondo. Non è solo una percezione: ricerche recenti mostrano un aumento significativo dei livelli di distress emotivo, soprattutto tra adulti dai 30 ai 55 anni — la fascia più esposta a pressioni lavorative, incertezze economiche e cambiamenti relazionali.
Ma cosa sta davvero succedendo dentro di noi?
Il sistema in sovraccarico
Viviamo in una realtà che non lascia tregua. Le notifiche, i ritmi di lavoro, le aspettative sociali e familiari ci tengono in una condizione costante di iperattivazione.
Il corpo resta in modalità “allerta”, anche quando siamo sul divano. Non riusciamo a rilassarci del tutto, dormiamo ma non ci ricarichiamo, pensiamo troppo, reagiamo con irritabilità o apatia.
Questo stato continuo di tensione ha un nome: dysregulation — il sistema nervoso perde la capacità di passare spontaneamente dallo stato di attivazione (azione, focus, performance) a quello di rilassamento (riposo, recupero, connessione).
Quando questo equilibrio si rompe, emergono sintomi come:
ansia generalizzata o senso di oppressione al petto,
pensieri ricorrenti e difficoltà di concentrazione,
tensioni muscolari o mal di testa cronici,
bisogno di controllo o fuga da tutto.
L’ansia come messaggio del corpo
Nel mio lavoro come coach, vedo spesso persone che vivono l’ansia come una colpa o una debolezza. Ma l’ansia non è il problema. È una forma di intelligenza biologica che segnala che qualcosa, dentro o fuori di noi, ha bisogno di attenzione e gestione.
Il punto non è “eliminare” l’ansia, ma imparare a leggerla. Spesso dietro l’ansia troviamo:
– la paura di non farcela,
– la sensazione di non essere abbastanza,
– il bisogno di controllo per sentirsi al sicuro,
– oppure un dolore antico che chiede finalmente di essere visto.
Il corpo ci parla, ma abbiamo disimparato la sua lingua. Ritrovare sicurezza significa tornare in contatto con le nostre sensazioni, rallentare e permettere al sistema nervoso di fidarsi di nuovo.
Dalla sopravvivenza alla presenza
Le persone più ansiose non sono “deboli”, sono spesso quelle che hanno imparato presto a restare vigili. Hanno sviluppato una sensibilità acuta, una grande capacità di percepire segnali e leggere gli altri — ma spesso a costo della propria calma interna.
È necessario in questo caso lavorare su:
riconnettersi con il proprio corpo in modo sicuro,
distinguere l’allerta reale da quella appresa,
rilasciare tensioni croniche,
e costruire una nuova sensazione di presenza, stabilità e fiducia.
Quando il corpo si sente al sicuro, anche la mente si calma. E da quella calma nascono chiarezza, concentrazione e creatività.
Un invito alla consapevolezza
Se negli ultimi tempi ti senti sopraffatto, irrequieto o svuotato, non significa che stai “andando in crisi”. Significa che il tuo corpo ti sta invitando a fermarti, ascoltare e ricalibrarti. Non c’è crescita personale senza regolazione. La calma non si impone: si costruisce, respiro dopo respiro.
Se ti senti in balia degli impegni e ti accorgi che l’ansia o la tensione ti tolgono energia e chiarezza, contattami per capire come costruire la sensazione di sicurezza dentro di te, ritrovare spazio, energia e centratura anche nelle giornate più intense.
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